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La storia raccontata
Voglia di raccontare. Raccontare in una lingua nuova che si
prende per mano e non si sente più estranea. È già successo
altrove, ora tocca alla nostra, di lingua, diventare «parola transfuga».
L’italiano si contrae, scivola, si distende, percorre gli immaginari con
la ricchezza del suo ritmo, dei suoi suoni, della sua sintassi complicata
ed espressiva. E si rinfresca nei sogni, nelle storie, nelle immagini degli "altri".
Si incupisce di paure e disperazioni. Continua a farsi letteratura. A farsi cioè
territorio dove chi scrive e chi legge si incontra senza riserve, senza menzogna
per sentire allo stesso modo. «Se il lettore sente che il sogno risponde a un sogno
reale, allora continua a leggere. In questo modo per me si fa letteratura», amava
ripetere Borges. E allora: «In quante lingue si può sognare?».
La curatrice
Igiaba Scego (Roma, 1974) è figlia di genitori somali, fuggiti in Italia in seguito al golpe di Siad Barre. Di recente ha pubblicato il suo primo romanzo Rhoda che segue un romanzo per ragazzi, La nomade che amava Alfred Hitchcock. Alcuni suoi racconti sono apparsi su riviste italiane e straniere.
I racconti sono di:
J. C. Alves
S. Annecchiarico
K. Komla-Ebri
M. Alatas
I. M. Kakese
U. C. Ali Farah
J. C. Calderón
B. Hirst
Y. Wakkas
J. Mabiala Gangbo
B. Serdakowski
Vincitore del XXXI Premio Emigrazione
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Italiani per vocazione
Il quadro:
Cesare Oliva Walk in Modern City (1991)
Olio su tela, 185x123 cm
Cesare Oliva (1953) è un artista internazionale nato in Italia, cresciuto tra l'Italia e il Venezuela. Per anni ha vissuto e lavorato in Canada. Numerose le sue mostre a Montreal, New York, Roma, Caracas, ecc. A Firenze dal 1996, ha attraversato numerosi periodi artistici ed è autore del manifesto: «Il riflessionismo» (www.olivaart.com).
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